Costituita da una scelta di poesie in parte accantonate, in parte rimaste per molto tempo in stato di abbozzo fra il 1999 e il 2014, "La provincia dei cani" mostra al lettore un'opera che, nel succedersi delle sezioni omogenee per argomento, risulta tanto compatta quanto capace di spaziare entro diversi orizzonti estetici. Tra raffinate incursioni dialettali e sguardi indagatori nelle vicende del quotidiano, la fascinosa musicalità della parola poetica di Gian Citton sorveglia ogni pensiero senza essere mai didascalica, ma invece fortemente riflessiva anche con "certe coloriture dove cinismo e ironia tentano guizzi di irrisione e di disprezzo per ciò che ci accorgiamo d'avere ormai perduto o sprecato".