L'uomo moderno ha raggiunto il massimo orgoglio della sua hybris. Il Prometeo moderno è stato capace di rubare agli dèi un fuoco terribile in grado di distruggere la sua stessa umanità. Il mito antico considerava Epimeteo sciocco e il fratello Prometeo come un modello da emulare perché aveva osato sfidare gli déi e rubato ad essi il fuoco. Ma la crisi drammatica della post modernità, forse, ci invita a riconsiderare il nostro rapporto con gli altri uomini e con la natura, in modo radicalmente controcorrente e davanti a noi appare evidente la crisi della poesia che non sembra più capace di creare delle parole e un linguaggio adeguato alla drammaticità della crisi attuale. Il poeta si cimenta in rapidi flashback per rivivere il tempo magico della passata esperienza, a segnare la pregnanza rivoluzionaria dell'amore e indicare una via al Nord del futuro. La mimosa fiorisce sulla bocca dell'inferno diventa così un canto doloroso e tragico, ma anche un canto di speranza e di bellezza.