Pubblicati tra il 1836 e il 1853, i tre poemi gaskelliani sono rimasti a lungo oscurati dal successo delle opere in prosa della scrittrice inglese. I suoi versi, tuttavia, costituiscono un parallelo dell'opera narrativa, di cui riprendono i temi, i modi e la straordinaria bellezza del linguaggio. Opere di profonda maturità umana oltre che stilistica, questi tre poemi testimoniano in maniera inequivocabile le mirabili qualità della Sheherazade di Charles Dickens. L'ispirazione poetica moderna di Elizabeth Gaskell è un tutt'uno con l'attitudine religiosa e con quella storica e filosofica, oltre che letteraria. Persa ogni speranza, la poetessa si rassegna a vivere in un presente caotico e prende consapevolezza che le illusioni storiche e quelle sensistiche germogliano dalla stessa radice. Tornare al passato significa ritrovare una voce che ci guida verso l'armonia e di conseguenza si recuperano i colori e i sapori e gli odori dei tempi andati. Nel mondo grigio del pensiero moderno è ancora possibile poter udire l'arte della parola.