Il dialetto è un sistema linguistico adoperato in un ambito geografico limitato, che non ha raggiunto o che ha perduto diffusione e prestigio di fronte a un altro sistema linguistico diventato dominante e riconosciuto come ufficiale, cioè la lingua nazionale. Fa parte del bagaglio culturale che ognuno porta sulle spalle ed è l'inevitabile segno che ci fa dire che apparteniamo ad un certo luogo, ad un certo tempo e che ci identifica e ci colloca nel posto preciso della nostra storia personale. Da nord al sud numerosi sono stati gli autori e i poeti che si sono espressi in vernacolo: da Giovan Battista Basile, a Goldoni, a Porta, a Belli, a Salvatore Di Giacomo, a Trilussa, a Eduardo De Filippo ad Andrea Camilleri, tanto per citarne qualcuno. Pasolini vedeva nel dialetto l'ultima sopravvivenza di ciò che ancora è puro e incontaminato. Come tale doveva e deve essere "protetto". "Na spèra ri sòlu", la raccolta di poesie in dialetto teggianese di prof. Salvatore Gallo. Sono poesie che riguardano l'amore, l'amicizia, la vita matrimoniale e tanto altro, rispondendo ad un atto di amore e di gratitudine per il proprio territorio.