Il Mago di Oz nulla dona ai bizzarri interpreti della favola se non ciò che essi già custodiscono nel loro cuore. Come Dorothy intraprende il suo cammino lungo il sentiero di mattoni gialli sognando di varcare l'arcobaleno e tornare a casa, così la Poetessa indaga nel profondo delle sue emozioni, dei suoi sentimenti, scandaglia le sue scelte e aspira a portare la sua anima verso l'illuminazione ideale capace di svelarle il vero volto delle cose. Un viaggio magico, delicato e forte insieme, che può essere percorso solo con la parte più autentica di se stessi, una sorta di cammino spirituale lungo il quale la forza dei ricordi capaci di rievocare la sofferenza vissuta sì come la consapevolezza di esserne sopravvissuti è il faro che ci guida verso il destino a venire. La poesia di Gabriella Pison nasce dall'esaltazione dei ricordi, delle sensazioni che troppo presto sfuggono, dall'esigenza di trovare un senso, una consolazione, a ciò che la vita continuamente dona e toglie: siamo esseri fragili e avidi di vita, consapevoli della caducità dell'esistenza, dell'eterno fluire delle cose. E tuttavia, non abbiamo bisogno del dono della Strega Buona del Nord per godere appieno delle Meraviglie della Natura: le nostre scarpette d'argento si chiamano determinazione.