Non lasciatevi ingannare dalle apparenze: tutto quello che dicono questi versi, le storie, i paesaggi, i personaggi, le avventure, le feste, le lacrime, le domande, è tutto vero. Sono veri e reali, prima di tutto, i personaggi di queste poesie, la loro quantità e varietà: molti sono animati dall'autore, che sembra passare la sua arcivernice sugli oggetti di casa, come lo stendi panni felice, la biro, la lampadina, le palline del calcetto o il surgelatore; molti sono animali spaesati e maldestri come quei pesci metropolitani, quegli insetti con la valigia, sempre pronti a partire, o viceversa quell'innominato immobile animale a due teste sul fondo del mare; e molti infine sono personaggi bambini, cuccioli d'uomo ancora difesi dalla propria scorza di vita come i bambini formichini o la bambina cerbiatta. Ma nell'apparente confusione dei loro gesti, mano a mano che leggiamo le loro storie paradossali e credibili ci accorgiamo che tutti si muovono come seguendo un ritmo, come adagiandosi su una musicalità non uniforme certo ma non dissonante.