"Mi imbatto in una sorpresa ricca come il pane: una poetessa che vive insieme a noi, che fa la spesa accanto a me magari, o fa la fila alla posta e osserva silenziosa. Ha famiglia, bambini che ha messo a letto la sera, amiche con cui va in spiaggia, passeggia, mangia un panino all'orto botanico, viaggia e prova nostalgia per la sua città di mare. È una perita delle piante e si capisce che le frequenta, ha un passo delicato e di marcia da guerra se serve, fa l'amore. Il suo passaggio è silenzioso se non fosse che ci fa partecipare ai suoi pensieri che ordina con cura. Mossa da un bisogno. Sostiene Morris: "Il bisogno di espressione cioè la traduzione dell'esperienza in forma simbolica è altrettanto biologicamente imperativo per l'organismo quanto lo sono i bisogni della fame e dell'amore ". Questo bisogno, autentico, mi pare di vedere in lei . A cosa 'serve' la poesia che nasce dal bisogno di espressione? E a cosa 'può servire' la poesia di Francesca? Poiché mi sembra il tempo di versi letterarii e di versi in senso proprio, parole cioè che orientino la direzione di chi cerca di vivere meglio, più profondamente e più sensatamente".