«Forse dal punto di vista tecnico, più che poesie, i versi del Forti poeta li definirei meglio come ibridi, in quanto il legame che queste hanno con la prosa, a mio avviso, risulta molto stretto. Questo settantenne professore e architetto ancora in attività (però giovane come poeta) ha tentato d'inquadrare tutta la sua poetica in un unico filone filosofico che rifuggisse da singoli stati emotivi troppo personalistici come è in uso purtroppo nella poesia. Questo modo di procedere non è certo nuovo e infatti l'autore lo riprende da uno dei maggiori poeti italiani degli inizi '800, Giacomo Leopardi, che della sua esperienza di vita, ne fece una poetica di respiro universale; ne fece una lezione in un continuum filosofico senza speranza ma prezioso patrimonio di pensiero sempre valido per i secoli a venire».