Definire Daniela Forcos una poetessa intimista, a parere di chi la conosce da tempo, avendo prefato una sua precedente silloge e tradotto la raccolta "E diventò amore", significa non aver colto nella sua poetica le istanze più reali ed universali destinate al mondo femminile bistrattato e vittima di una società creata a misura di maschio. Il messaggio, già individuato ed analizzato nell'antologia "Le geometrie dei miei sogni", viene ribadito prepotentemente nell'attuale, trasparendo già nel titolo, "Tra rose e spine".