Nostalgia è quel viaggio alle radici che non ci è dato di fare. Non c'è più il posto da dove sono partito (nel frattempo è cambiato), non c'è più il corpo, lo sguardo, quell'alito che continua a incendiare i miei ricordi. E non ci sono io, che ho mutato pelle mille volte, spesso senza accorgermi. Di questo parla questo libro. O vorrebbe farlo. Si tratta di una raccolta di testi scritti, la maggior parte, sui treni o aeroporti o sale d'attesa (non mi riesce di scrivere seduto a una scrivania), e che girano - me ne accorgo mentre lo sfoglio - tutti intorno a questo tema.