Dalla Prefazione: "Nella poesia di Federica Minozzi emerge e regna l'Io: quella soggettività che nasce dalla pura interiorità di una voce lirica, che appare insieme lontanissima e vicina, remota e familiare come nella lirica Inganno: " [...] Il volto si rivela/ per quello che è./Dietro gli occhi/ parole gonfie di inganni.". Nelle sue poesie, la nostra mette a nudo la particolarità della sua anima, che soprattutto è spirituale, libera. È la libertà creaturale che la espone ad una pericolosa autodeterminazione, che la getta nel dubbio e nel conflitto delle infinite possibilità, nell'oceano impossibile della scelta e della responsabilità, nel tormento del giudizio che autocondanna, nel vortice tumultuoso di un amore che esalta e che devasta".