Il cuore è una risacca senza faro e noi ci aggiriamo, reduci della vita, di sogno in sogno con un mezzo sorriso sulla bocca, in fuga da crolli e sorretti da carezze. Questa è la lirica di Federica Mazzeo e ti entra dentro con la delicata saggezza che da sempre ti sembra di possedere ma che non riesci a esprimere: l'assoluto della parola poetica ritrova qui tutta la sua rinnovata forza e il suo valore di eterna verità. Anche se siamo piccoli e paurosi esseri che vagano sospesi su incubi di solitudine e si sfiorano sorretti da niente, senza nemmeno una preghiera in tasca, possiamo sfidare il silenzio, la fredda luce dell'inverno, il muto sguardo dell'incomprensione e fonderci in un abbraccio che sa di mare d'estate, di ritorno dolce e anelato seppure corroso e sfiancato dal tempo.Finalmente una parola chiara, esatta, di una cristallina compostezza ma infinitamente vaga nella sua dolcezza che tutto accoglie, che tutti dipinge: è una poesia che cancella a poco a poco la certezza figlia della ragione ostinata, come una nostalgia inestinguibile mostra l'essenza della vita che sfugge ma che ci appartiene, e non resta che abbandonarsi a se stessi, lasciarsi portar via dalla corrente. Che sia amore, perdita o abbandono, notte di stelle o freddo mattino di gennaio: siamo noi, indifesi e veri.