"La feccia, residuo della botte impasto evacuazione intestinale come da definizione etimologica, ha, sorprendentemente, nel caso di Farruggio il sapore dolce-amaro del reale e della ricerca trascendentale, di una verità corpuscolare allergizzante, del "rimpianto di non aver potato i rami del nulla", da godere, come sembra giustamente consigliare il poeta all'interno del suo omonimo volume, "sopra un tappeto di ortiche"." (Dalla prefazione di Andrea G. G. Parasiliti).