Senza scampo è una scrittura ultimativa, il contrario di una scrittura imbonitoria, impositoria e assertoria, una scrittura che agisce come all'interno di una cella dove c'è un solo detenuto, in isolamento, a pane e acqua, e questo detenuto si interroga su sé stesso, su quanto può durare la sua attesa, la sua resistenza. In tal senso, lo scritto è veramente «senza scampo», non conosce altra soluzione che la mancanza di soluzione, non conosce alternativa.