"Una scrittura che scava negli eventi che sembrano scomparire dalla memoria o che si perdono nel silenzio o che vengono oscurati da una dimenticanza, una meditazione poetica che pone al centro delle sue diramazioni il recupero delle "parole delle lacrime": per evitare che il dire vada perso in quell'amnesia duratura che appanna la mente e i sensi. Perché le figure umane, che hanno vita in questi testi, soffrono la crudeltà di un potere che maltratta e uccide, non solo corpo e mente, ma vuole annientare nell'oblio una memoria esistenziale..." (Giorgio Bonacini)