Perché la poesia se "la poesia non esiste"? È l'interrogativo di Donato Ladik, un interrogativo a cui non si può fuggire. Perciò, la sua poesia è soprattutto un tendere a un qualcosa, a un senso che continuamente sfugge e continuamente chiede di essere ricercato. E, poi, l'esperienza religiosa come caduta, come tentazione di resa, e tuttavia fiducia nella scrittura come possibile guida alla rinascita, alla luce.