Statici in un'entropica esistenza racconta il mutamento dell'autore nel corso del tempo, muovendosi attraverso un groviglio di pensieri anarchici in un flusso durato sei anni. Tutti i componimenti sono legati tra loro da un unico filo conduttore: l'eterno rincorrere la felicità; la quale si palesa con tutte le sue sfaccettature: effimera e irraggiungibile. L'uomo viene raffigurato come un'anima errante che oscilla nel caos, tra il perseguimento della felicità e lo sconforto del non poterla mai gustare appieno, come un'anima statica in una entropica esistenza.