"Gemme di giornata" è un titolo assai evocativo. La giornata non è quella del poeta, che a sera si mette a fare i conti con il giorno e ricerca solitudini e parole che le ore non gli hanno consentito; è la vita operosa che lentamente si spegne e lascia spazio ad un rumore più antico, ad una Voce silenziosa che s'è messa a tacere nel giorno. Ecco allora che il poeta si sdraia (il riferimento è al titolo dell'opera in copertina), distende le membra ed affida la cronologia degli istanti al suo pensiero, in un'aura solitaria in cui tutto torna e ritorna, in cui il giorno non muore ma si ricompone e si conserva - in versi in italiano o in quadretti in vernacolo - dove la memoria, quotidiana o di ieri, assume la veste più bella e dolce per assolvere la giornata. Sintonia non più di uomo con il mondo, ma pulviscolo dell'Universo.