Questo tomo III della "Villa" riguarda due fra i più nobili e antichi argomenti che la poesia abbia cantato sul versante lirico e su quello didascalico della georgica, mitizzando il dolce liquore e l'opera artistica degli orti. Dopo aver affrontato, nei primi sei libri della sua enciclopedia rustica, la trattazione delle caratteristiche della dimora di campagna, dei due tipi di macchia, del frutteto e dell'oliveto, Giovan Battista della Porta prosegue nell'esplorazione dei domini della viticoltura e dell'orticoltura. Nel settimo libro, egli ci introduce nel vigneto, dedica peculiare attenzione alle differenti tipologie di colture della vite e si sofferma, sulla scorta soprattutto dei Deipnosofisti di Ateneo, sulle lodi del vino e del suo 'inventore', in un fecondo connubio di letteratura e agricoltura. L'ottavo libro è focalizzato sulle conoscenze relative alla vite arbustiva.