È un percorso arduo e complesso quello che Eleonora Del Sorbo si appresta a presentarci nella sua opera prima; come ben espresso in un passaggio della prefazione di Antonella Lucchi "La poetessa trasforma la voce muta dell'ente roccioso a cui si aggrappa chi scala il silenzio in canto liturgico e la fa risuonare in note di spiritualità immanente, fatta di carne e umori." Ed è proprio nella pietra, che lei ricerca le vibrazioni che si propagano dalle sue dita a tutto il corpo che raggiunge tutti i sensi e... il cuore. Perché il cuore, oltreché essere in grado di provare sentimenti, emozioni e affetti, è il suo intimo interlocutore e rappresenta lo spessore del suo spirito.