«Quarantaquattro sono i testi qui raccolti, come si indica nel titolo accanto alla denominazione "Interstizi". Per comprendere questo termine nel significato che può attribuirgli il poeta, ci affidiamo alla spiegazione che lo stesso autore ha dato del concetto di parola, definendola "tuttora insufficiente a documentare la realtà delle cose e dell'essere. La parola è attualmente utilizzata solo per esprimere una logica ricca di formalità, ma vuota di referenze certe". Un'affermazione di grande interesse, perché sembra indicare che restano dei vuoti, degli interstizi appunto, da colmare, oltre le formalità, oltre le convenzioni e l'insignificanza: e questo può essere lo spazio della poesia.[...]» (Cristiana Vettori)