Il poema è un sincero omaggio ad Arturo Martini, in monologo dialogante con Caterina, una Musa-sirena creata dalla penna di Bruna Graziani; la sirena rimanda al delfino, l'emblema di Aldo Manuzio. Caterina, Musa ideale e idealizzata che ricostruisce caratteri della Civiltà Cortese ed evoca in maniera plastica le figure dei compagni mentori di Martini nel primo periodo trevigiano e nei tempi delle Avanguardie a Ca' Pesaro, cioè Giovanni Comisso e il grande e sfortunato artista veneziano Gino Rossi.