"Labirinto primo". Il titolo rimanda al mitico labirinto di Cnosso, dove Dedalo rinchiuse il mostruoso Minotauro prima di restarne prigioniero a sua volta, e di fuggire verso il sole su ali di cera. Ciò che viene qui imprigionato, sono le urla e i terrori più intimi e inconfessabili. La paura, la pietà e la vergogna eruttano violentemente le proprie ragioni attraverso queste pagine, intervallate a sprazzi da liriche di nostalgica malinconia e rabbiosa solitudine. I mesi roventi, le passioni feroci e una tristezza lucida e infinita hanno trovato la propria voce in un intrico di oscure gallerie e precipizi, disegnati sul piatto dolceamaro dell'erotismo e dell'incubo.