"Per Maurizi esistono strade dai nomi precisi, non prigioniere di formule ma ritornate al mondo dei vivi (postumi delle vittime storiche), strade che per loro natura potrebbero ospitare i suoni di una lingua reattiva. L'incontro con le "anime perse" convince le parole a esporre il loro sapere, e dopo un lungo abbandono è decisiva l'insorgenza della scena. La storia talvolta si distingue nel cammino della poesia, quando un gesto prende forza e si fa largo in mezzo alla polvere... Maurizi contrasta le dimenticanze, apre spazi alle voci inascoltate, e alla natura che decennio dopo decennio viene a mancare. Ogni poesia varca il cimitero in cui la si vorrebbe chiudere, così come si fa per talune prove di scarsa ef?cacia, e scarsissima agitazione letteraria. L'attrazione turistica verso sé stessi, di gran lunga nociva al presente poetico, in questo libro manca del tutto, si allarmino coloro che sostengono deferenti il supposto (ingannevole) spirito del tempo." (dalla prefazione di Elio Grasso)