L'individualità di ogni poeta e di ogni poesia consiste in un diverso modo di sentire, di interpretare le cose, e nei fattori di tale diversità rientra anche la specificità del sentire in quanto donne. Daniela Conti Benassi affresca una silloge in cui riversa il suo mondo, i suoi affetti, le sue malinconie, il suo dolore per la perdita di due persone a lei molto care, affronta l'abisso della sofferenza e dello sconforto. Versi dolci, amari e intrisi nel sale della vita per un banchetto di parole e sensazioni. Pensieri liberi, rose affidate al mare da carezzare senza aver paura di pungersi. Parole scritte di getto o pensate, ponderate e scelte o gettate a caso, interconnesse o frammentate. La maggior parte dei ricordi impressi nelle sue poesie sono, per citare un'espressione di montaliana memoria, aspramente felici. È la scrittura amica fedele della mia solitudine che consente alla poetessa di elaborare consapevolmente il proprio vissuto emotivo, avviando un dialogo intimo con quella parte di sé che deve trovare la forza di continuare il viaggio verso un orizzonte in cui si fonde e confonde l'ora del sole e della luna: felicità e melanconia.