"Alcyone", terzo libro delle "Laudi del cielo del mare della terra e degli eroi", è il diario lirico di una stagione estiva vissuta tra le colline di Fiesole, le Apuane e le spiagge della Versilia e, nel contempo, la storia di un impossibile sogno di totale divinizzazione dell'uomo attraverso i sensi e il mito. Nei suoi versi D'Annunzio trasfigura e traduce musicalmente sensazioni, impressioni e immagini, scardinando lessico, sintassi e metro tradizionali per conseguire il massimo della suggestione e dell'estasi panico-naturalistica. Sintesi di immediatezza lirica e di elaborazione tecnica, di "natura" e di "arte", i componimenti di "Alcyone" rappresentano il momento più felice della creatività dannunziana e segnano il punto di partenza di moltissime esperienze poetiche novecentesche.