"È una ricognizione della vita da una terrazza metafisica, dalla quale il mondo si rivela senza remore, ma smussa le pulsioni interne in un intento ordinatorio e riflessivo. In questa "promenade" immaginifica, il poeta osservatore utilizza un punto di visione cosmica, che si immerge nei colori e nei profumi delle piante, per complemento di autocoscienza, e nei rivoli della vita, che i sentieri del mondo rappresentano. Così questa silloge di Anna Maria Curci: Assolo dell'ortensia, si caratterizza per levità e intensità pur affrontando i temi centrali dell'esistenza" (dalla prefazione di Silvano Trevisani).