Rivedere se stessi nello specchio degli anni, in un dialogo interiore che usa la poesia per superare la legge del tempo. Ragazzo e uomo si aprono a confessioni intime, radicali, autentiche. Momenti diversi dell'esistenza riflettono ispirazioni dalle apparenze per certi versi distanti, ma in cui si riconosce un cammino di evoluzione segnato dai passi gravi dell'esperienza, che in un animo per sua natura sensibile lascia tracce indelebili. Il desiderio di verità echeggia in un universo che sembra troppo grande negli occhi della giovinezza. Al punto di far apparire illusoria la ricerca di un punto saldo, una certezza che sia in grado di scongiurare la corruzione che ogni cosa vorrebbe divorare. La percezione di realtà non ancora comprensibili e lo spaesamento di un animo ovunque straniero sono alla radice di un tumulto spirituale profondo, che confonde, stordisce, sospende. La maturità ha creato toni più cupi, intridendo i versi di amarezza e della scura consapevolezza di un destino in cui la felicità non riesce più a trovare spazio. Nell'incapacità di riconoscere se stesso e senza poter comunicare con gli altri, la solitudine si fa opprimente. Nelle vertigini di un infinito sempre incombente, ora altro non compare che la ripetizione angosciosa di un semplice simulacro di speranza, che appare ogni giorno più grottesco. Una silloge in cui le parole vengono soppesate con attenzione emotiva, evocando sì intense sfumature liriche, ma non cedendo mai a sofisticazioni retoriche forzate, che per certo sarebbero fini a se stesse e rischierebbero di distaccarsi dalla limpidezza di un pensiero che anche nelle espressioni più drammatiche appare lucido e determinato.