Cogliere il frammento spaziale e l'attimo temporale, il sentimento che irrora ciascun istante del vivere, disvelato nella sua natura semplice ed essenziale. Capire come la neve e la roccia, il vento e il mare si colorino di noi e noi di loro, come la vita sia una continua e sorprendente intersecazione di situazioni minime, dove ogni segmento del nostro, pur sempre misterioso, vissuto si lega circolarmente a ciò che gli è esterno, ma un esterno che ci appartiene intimamente. Il pieno e il vuoto si sorreggono a vicenda nel pudico canto a più voci della lirica di Antonio Chiades, dove il contrappunto intensifica o alleggerisce la trama narrativo-poetica dei versi che, da un quasi timido incipit iniziale, si alza ogni volta verso più alte consapevolezze. Il significato particolare e personale dei nostri singoli momenti di vita viene così a collocarsi, per l'Autore, in una dimensione altra e ulteriore, che proprio tramite noi respira nei dettagli lasciando poeticamente avvertire la brezza della sacralità.