Edito nel 1857, il capolavoro poetico di Baudelaire venne immediatamente sequestrato dalla censura francese per oltraggio alla morale. Nei "fiori malaticci" del più grande simbolista dell'800 coesistono l'anelito verso la bellezza e la degradazione fisica e morale della vita metropolitana parigina, nel tentativo di superare attraverso l'arte il senso di solitudine e di spossatezza del poeta stesso. Lo spleen, il tedio esistenziale, viene esacerbato dal consumo di oppio e vino, ma permette al poeta di dipingere percorsi di suggestione sensoriale e visiva unici nel panorama letterario europeo. La ricerca dell'appagamento erotico sa farsi in Baudelaire anche slancio lirico verso l'infinito, in un'estasi antiretorica di corpi e anime. Allo stesso modo la ricerca del divino coesiste con l'accettazione e la fascinazione del diabolico. Opera ispiratrice per generazioni di bohémien e ribelli, "I fiori del male" è presentato qui nella sua versione integrale, corredata da un ricco apparato di note. Nella presente edizione è raccolta inoltre l'opera poetica completa di Baudelaire: "I fiori del male", "I relitti", "Poesie diverse", "Amenità belghe", "Frammenti".