«Non è un caso se le "Prove per atto unico" di Maria Benedetta Cerro, nella loro esplorazione dell'altro e della sua relazione con l'io, si confrontano insistentemente col morire, con l'angoscia che produce ma anche con la sua intima necessità. Solo sapendo che verrà il momento decisivo - quello dell'"atto unico risolutivo" -, infatti, si ha la possibilità di dare senso e direzione ai momenti che lo precedono e che, in ultima istanza, a esso tendono.» (dalla prefazione di Tommaso Di Brango).