Protagonisti sono gli elementi primari della cosmogonia agreste: le mandrie, le argille, i fossi, le erberie, i pantani e la volta celeste. Tutti letti, definiti, simbolizzati e pentagrammati mediante la lente drammatica del Mito, con l'energia dell'assoluto che ha per pantheon il Mondo e i suoi mattinali. Nel tentativo/tensione di disegnare una mistica e materica metopa nei cui bassorilievi si va tracciando il profilo d'osso, l'abside e la figura forma della crosta terrestre. Mantenendo le sfumature e il mosaico polifonico di più prospettive, lo sguardo è principalmente rivolto al nodo muscolare che è in noce alla cartilagine della mandria, interpretato come il punto di sutura fra il cielo e la terra, come unico ponte e via di transito fra il visibile e l'invisibile. Nella convinzione che solo gli occhi delle mucche comprendano cosa l'addome del pianeta Terra effettivamente sia.