«Non c'è fine e non c'è inizio nella poesia di Margherita Celestino, la sua poesia si sostanzia del sé a cui riporta la narrazione della sua vita, che è esistenza di tutti e in cui è facile riconoscersi. Unica invece è la dolorante certezza che le risposte sono al di là della vita stessa, dolorante perché il riscatto è postumo ma, come in un abile gioco di riflessi, il pensiero che va oltre rende incorruttibile anche quello che è terreno, legato ai riti quotidiani, costituendo proprio il senso del sacro che non abbandona mai il tempo ed il luogo a cui appartiene la produzione della nostra poetessa.» (dalla prefazione di Angela Lo Passo).