«Letta e apprezzata fin dagli esordi da Dacia Maraini, Attilio Bertolucci, Natalia Ginzburg e soprattutto Franco Fortini, la poesia di Anna Cascella Luciani si presenta nuovamente ai lettori con un'antologia d'autore, anzi d'autrice. In versi lievi, ironici e puntuti, attentamente scelti da edizioni ormai introvabili, la poetessa delle voglie e degli amori terreni torna a parlarci di storie umane e divine, intrecciando antichi miti a uno sguardo lucidissimo sul mondo, di cui sa cogliere insieme la bellezza e il perdurante orrore. L'autrice si fa compagna dei grandi poeti latini o di Emily Dickinson, non per imitarne lo stile, ma per metterne a frutto la lezione migliore: tutto può entrare in poesia, a patto che la poesia sappia reggerne il peso. La levità di Cascella Luciani, inscindibile dalla sua arte ritmica e rimica, non è mai banale svagatezza, ma conquista etica e poetica. La squisita fattura dei versi non ne opacizza mai la sorprendente forza comunicativa, la capacità di parlare a tutti, dopo aver posato lo sguardo su una rondine o una rosa, un ricciolo, un gioiello o degli stivaletti, un foglio di giornale o il corpo di una madre. Sorella di tutto ciò che esiste, Anna Cascella Luciani non si è mai pensata come una poetessa di nicchia. Pluripremiata, fintanto che la malattia non l'ha ridotta in una specie di confino, la sua opera ha patito la distrazione di certa società letteraria. Ma giovani generazioni di poeti guardano a lei come a una maestra ingiustamente in ombra. Forse senza saperlo, lettrici e lettori la stanno già aspettando, nuovamente.» (dalla prefazione di Carmelo Princiotta).