"Barral integra nella sua poesia e con essa i suoi propri frammenti di mondo, essendo forse il mundo escaso. Ma ciò deve saziare fino in fondo quell'amor por lo visibile, che è l'osservazione dettagliata del male e del bene, nei loro minimi aspetti, nelle infinite pieghe urbane come delle singole figurazioni umane che la vita consente o propone. Il poeta lavora conquistando tempo al tempo, suoni, numeri, memoria intrecciati all'intimo delle cose e dei fantasmi dell'esserci, nel libero esercizio e passione dell'intelligenza - una delle grandi mozioni della poesia novecentesca - impegnata nella discriminazione tra storia e politica. A tutto rischio dell'unità della visione" (Gaetano Chiappini)