"È questo che mi interessa dello stato di quiete: mi vengono in mente le bottiglie di Morandi, stanno lì, composte, allineate o sparse nella loro rarefazione, ma quanto fermento c'è dentro quell'immobilità? O quanta energia potenziale c'è nei corpi fermi di Hopper? Come se fossero colti prima o dopo un diluvio, prima o dopo un evento tragico o sacro." L'essenza di questa nuova raccolta di poesie è racchiusa qui, nelle parole del poeta: in sei anni di quiete apparente, e apparente silenzio, dal tumulto interiore sono nate trenta poesie, lavorate al cesello e levigate da un vento costante e tenace. Un viaggio attraverso momenti che si fanno eterni, dove i ricordi diventano istantanee lucide e il futuro appare presente e imperativo: con la vividezza della sua voce, Cappello compone una raccolta che si fa "fune lanciata nell'ignoto e nel tempo."