"Discanto", è la parola con cui si apre e si chiude la raccolta, e che è scelta come titolo alla raccolta stessa. Una scelta certamente non casuale, un modo per voler essere diversi all'interno di una melodia poetica spesso fin troppo uguale, o, quanto meno, un desiderio di volerlo essere e, magari, sforzarsi di provare ad esserlo. Il riuscirci, naturalmente, non dipende sempre e soltanto da noi. Come un sipario che si apre all'inizio della rappresentazione e si chiude al termine, così si presenta questa parola; nel mezzo, la rappresentazione, quel tempo durante il quale veniamo proiettati in un'altra dimensione, un po' sogno un po' realtà, il tempo trascorso ad assaporare l'armonica bellezza delle parole e a riconciliarci con la nostra anima. (dalla Prefazione di Sergio Tardetti)