«Se scrivere è morire a sé stessi, generare un altro sé; se scrivere è una deviazione dall'io, allora quell'altro sé s'accampa in ognuno di noi e ci parla con una voce, nostra e tuttavia diversa, distante, creando crepe profonde ("Io / crepa di tempo" si definisce Caccia) nel grigiore dell'agire diurno, nell'incarnato del proprio essere ("la difficoltà di essere rosa", appunto vita incarnata che nel sentire sa, ottiene conoscenza).» (Davide Zizza)