I versi di Bruno Aurisicchio vanno letti come accettazione della realtà che può diventare bella, non nella disperazione di tutto ciò che torna alla mente, ma nella dolcezza dei ricordi che hanno caratterizzato momenti autentici di un'altra vita, la prima vita, quella che ognuno ha attraversato o sta attraversando in maniera provvisoria. In questi versi "Le parole respirano, si fermano, accelerano, cantano", scrive Maricla Martiradonna nelle sue pagine introduttive. "Nasce un luogo che luogo non è, immateriale eppure più vero del vero perché voce dell'anima, dei moti inconfessati che vibrano sotterranei nel nostro quotidiano con le loro corde gravi, soffocate". Il libro è nato dalla collaborazione tra l'Autore dei testi poetici e Salvo Zannelli che ha voluto raccontare, attraverso immagini fotografiche, le singole poesie rendendo concreti quei concetti che, forse, in un tessuto poetico possono sembrare evanescenti, costruzioni fantastiche, giochi di parole o esercizi di vuota retorica Ogni poesia è affiancata da una fotografia, con un affascinante effetto di controcanto. Le pause, il ritmo, la melodia dei versi dialogano con i mezzi espressivi dell'arte visiva: Bruno Aurisicchio parla dell'anima con l'anima, Salvo Zannelli con il bianco e nero svuota la realtà della sua pulsante concretezza, la spoglia dei suoi colori caldi e squillanti cercando di attingerne il segreto, di scostare il velo che ricopre l'arcano.