"Marco Brogi con le sue poesie vuole proprio cogliere l'aria che gli rimanda l'andare sull'altalena della sua vita, affidando alla salita verso il cielo il suo bene essere rappresentato da una dichiarazione d'amore alla scrittura "che fiorisce nei campi". E con le parole asciutte, essenziali, spoglie di un qualsivoglia accademismo, restituisce il loro pulsare che con schiettezza analizzano il suo vissuto. Critico nei confronti di un tempo che ritiene invadente, non sempre ne accetta il mutamento, l'imposizione del dover per forza cambiare atteggiamenti e comportamenti; che rimane, allora, se non "fuggire" con l'altalena spingendosi all'indietro per rifugiarsi nel tempo della memoria che concede una parvenza di dolce nostalgia?" (dalla Prefazione di Bruno Mohorovich)