Quando l'esilio costrinse l'autore a lasciare la Russia, si affrettò a tornare nel paese per cui aveva sempre nutrito una lancinante nostalgia. Venne in Italia: riconobbe volti, vie, piazze, calli, lungarni, luoghi di battaglie, antichissimi compagni di avventure e disastri. Riconobbe il profumo del mare e ammirò i prodigi dell'acqua che aveva sempre apparentato Pietroburgo e Venezia.