"Cicatrici dell'irrisolto" è un'opera "a quattro mani" in cui due anime, quelle di Manuela Sallustio e Massimiliano Bottazzo, condividono un respiro unico e la volontà di dare fiducia alla poesia. Il testo riflette la convinzione che il nostro tempo quotidiano richieda esplorazione e testimonianza, attribuendo una profonda importanza alla connessione tra uomo e donna. Per entrambi gli autori, la scrittura diventa il luogo primario e unico in cui condurre la loro ricerca, esprimendosi come un gesto di libertà. Sallustio si espone nella presenza, mentre Bottazzo racconta nell'assenza. Entrambi trattano l'esperienza come un accadimento fondamentale nella loro esistenza, riflettendo su ciò che è stato per Sallustio e ciò che poteva essere per Bottazzo. La loro interazione è uno specchiarsi, a volte un incrociarsi, sempre in ascolto l'uno dell'altro.