In questa seconda raccolta si scandagliano gli elementi della vita comune e dell'espressività naturale. Potremmo definirlo un viaggio meditativo improntato alle pulsioni e alla musicalità, come se in qualche modo ci trovassimo catapultati all'interno del verso che si fa reale ed onomatopeico. Si analizzano scene della quotidianità come una giornata di primavera, la vita di un'ape, il paesaggio toscano o la coda stradale. Una raccolta, insomma, che pone il lettore ai confini della propria mente e della propria esistenza, intervallando cantiche medio-lunghe a piccole scoccate. Il tono immaginifico apre le porte del sogno che non è più qualcosa di irraggiungibile ma, anzi, un bene a portata di tutti. Così è definita la poesia dallo stesso autore: "un arco teso in una piazza di frecce stridenti".