Dal giornalismo alla pornografia, non è certo ancora finita l'epoca dello stile "gonzo". Anzi, con "Poesie color mogano", lo stile gonzo trova uno dei suoi più perfetti rappresentanti anche in poesia: centralità di un soggetto autoriale destituito di ogni autorità, ripiegamento del testo sull'atto stesso dell'enunciazione, attenzione alla dimensione metatestuale, senza deviazione alcuna dalla ricerca (sui generis) della (di una) verità. Il testo più esemplare di tutta la raccolta è, per esempio, un vero e proprio racconto gonzo. Narrazione veridica di un gruppo di giovanissimi colombiani che corona il sogno di visitare la terra di Dante, la Storia dei bambini di Medellin mette apparentemente in scena la sconclusionata epica di un viaggio inverosimile, ma in fin dei conti non fa altro che lavorare a rendere indecidibili le vere intenzioni autoriali: sfacciata e scanzonata inaffidabilità o serietà assoluta? Bordini ha parlato spesso di "iperverità": la sua gonzo-poetry (questa gonzo-poetry) ci mostra come una simile iperverità possa rivelarsi una forma estremamente sottile di ironia. E che a volte, a essere ironica, non è la letteratura, ma la realtà stessa.