Parafrasando le parole del pianista Laake, al secolo Raphaël Beau, la poesia musicale di Mirco Bonucci si presenta come un mélange tra la calma e la rabbia, tra l'ombra e la luce, alla ricerca di un senso di sollievo, fautore di potenza né forza. È risaputo che il termine "chiaroscuro" è proprio dell'arte pittorica laddove le immagini si originano attraverso il bilanciamento la fusione e la sovrapposizione di tonalità chiare e scure secondo una reciproca ambivalenza. I chiari lasciano trasparire le figure, senza però poter diventare essi stessi trasparenti, gli scuri risaltano sfumature che, senza opacità, non possono essere rilevate. Tuttavia, né i toni chiari né quelli scuri possono diventare totalizzanti, pena l'invisibilità: della luce in un caso, del buio nell'altro. (dalla prefazione di Bruno Mohorovich)