Il viaggio di Marco Bolla è fatto di cinque momenti cadenzati, nei quali il lettore è chiamato a partecipare a quelle che potremmo definire le ossessioni del poeta: il paesaggio, il corpo femminile, il tempo, la lingua, il dialetto. Temi esplorati in opere precedenti, ma qui in modo più maturo e sincero, a partire da come Marco Bolla svela i suoi padri nobili: Zanzotto, Marin, Calzavara e un inaspettato Pascoli. Cinque momenti, cinque tempi diversi. La silloge si apre in maniera pesante, fisica: il solco è nel terreno e non si può evitare. Il solco è lo sfregio al paesaggio, ma anche filo conduttore che si avvolge su sé stesso alla ricerca di un'identità che si sta perdendo.