Un poeta che ha riscritto l'avanguardia futurista e dadaista, che si ispira non alla musa epica ma a quella del transmentale, Birjukov fa rimbalzare sulla pagina bianca i suoni, i calembour, i neologismi di una lingua elastica e giocosa, mettendo in scena uno spettacolo di metapoesia ispirata ai grandi modelli del Novecento come Majakovskij, Chlebnikov e Blok. Tradotta e curata da Marilena Rea, questa è la sua prima antologia in assoluto pubblicata in Italia e rappresenta un nuovo tassello imprescindibile per conoscere la poesia russa di oggi.