In questo itinerario introspettivo che elegge la poesia a casa, nutrimento e veicolo d'interazione, Eloisa Battista confessa e racconta diversi tipi di rapporto: quello salvifico con le parole, quello travagliato col mondo circostante, e infine quello con se stessa. La pandemia e la crisi climatica, la vaghezza del presente e la difficoltà di innescare un cambiamento in mezzo all'affanno del quotidiano confliggono con l'amore, la solitudine e l'evocazione nostalgica dell'infanzia. E non è un caso, opera di esordio, è un dialogo lirico con la parte di noi più incostante, ma in costante evoluzione, in cui le fragilità si convertono in splendore senza mimetizzare incrinature e faglie interiori. L'io poetico sussurra versi fugaci emersi dal baratro dell'insoddisfazione e del tormento, versi nei quali cercare rifugio senza per questo divenire invisibili.