Diciotto autori, trentasei poesie che provengono dal margine scorbutico che si colloca oltre i rigetti di una società guidata da parole meccaniche ripetute come un mantra del comando, oltre la nitida e funesta cristallizzazione di un sapere unico indotto. Le Negazioni respingono ogni status quo generato da pensieri stereotipati. Sono schiaffi a una morale preconfezionata, un caldo abbraccio a nuove passioni e la ricerca di eversivi e sperimentali modi di considerare le cose.Poesie che negano l'evidente perché l'evidente è la messinscena di sadici pupazzi che reggono un mondo allo sbando. La raccolta è un percorso poetico fatto di intemperanze acerebrali, di lirismo materiato da esperienze concrete d'ogni giorno, di ripetitività cadenzate e radenti la follia, di contrasti violenti, di passioni equivoche attraversate da un afflato, nonostante l'acredine gridata, di profondo abbandono: il mondo è corrotto e contaminato, abitato da "animali ansiogeni", spetta al poeta ripulirlo col suo canto. Perché questo sia efficace occorre che la poesia smetta la classica verginità eterea, affondi nella melma, si sviluppi tra i miasmi e solo a questo punto liberi tutta la sua forza catartica.