Uno scavo interiore per arrivare alle radici della nostra coscienza. Il tutto attraverso uno sviluppo linguistico temporale, parte integrante del personale percorso poetico di Massimo Autieri. L'immagine del corvo, presente in tutta la raccolta, rappresenta l'anima stessa che vaga nel cielo osservando la terra e lo scorrere della vita delle persone. La raccolta procede verso una sempre più consistente rarefazione del periodare, in un'alternanza di immagini e di ritmi sempre meno legata a una costruzione sintattica. L'autore dà più rilevanza alle assonanze e alle immagini che alla consequenzialità logica delle proposizioni, com'è tipico del suo laboratorio poetico.